I due monaci e la geisha: la saggezza di saper lasciare andare

Probabilmente è vero che ad incrociare il nostro destino è quello che ci serve e non quello che vorremmo. Forse davvero persone e avvenimenti vengono a noi nel momento in cui ne abbiamo bisogno, per maturarci, temprarci o solo per regalarci la possibilità di andare oltre quel che conosciamo e aiutarci così a vedere al di là dei nostri orizzonti. Magari di tutto questo ci accorgeremo solo un giorno, guardando indietro alla nostra storia o, chissà, questo filo rosso che tutto unisce non riusciremo a intravederlo mai.
In questi giorni strani e disordinati, mi è capitato tra le mani un libro meraviglioso, finemente redatto, da accarezzare, annusare, contemplare e meditare. Leggerlo non è sufficiente. Tra le pagine di questo volumetto è venuta a me una storia lontana di cui avevo bisogno. La racconto qua perché le storie che ci hanno colpito devono essere condivise. La condivisione è un dovere e una forma gentile per ringraziare chi a noi le ha donate. Riassumo qui di seguito il racconto senza copiarlo integralmente per non togliere a nessuno il piacere di leggere la versione originale (a fondo pagina tutti i dettagli del libro di Pascal Fauliot).
Sotto una pioggia battente, due monaci facevano ritorno al proprio monastero. I due non avrebbero potuto essere più diversi tra loro: Tanzan era un uomo corpulento e profondamente amante della vita, mentre Ekido era minuto, ascetico e severo. Giunsero a un incrocio. Una geisha, dall’altra parte della strada, appariva in difficoltà: la via era ormai un torrente di fango e la donna, riccamente vestita, non sapeva come attraversare l’incrocio senza macchiare il prezioso kimono di seta. Ekido girò il volto dall’altra parte e fece finta di non vederla. Tanzan, senza esitare, si avvicinò alla donna e le propose il suo aiuto: la prese tra le sue braccia forti e la fece passare dall’altra parte della via. I due monaci ripresero poi la strada verso il monastero. Per tutto il tempo Ekido continuò a borbottare, a lamentarsi, iracondo lanciava improperi diretti al suo compagno. Giunti alla porta del monastero, Tanzan chiese a Ekido: ‘E’ possibile sapere cosa c’è che non va?’. Ekido sembrava non aspettare altro e sbottò: ‘Hai il coraggio di chiedermelo? Un monaco che prende tra le braccia una donna? Una geisha per giunta? Sotto gli occhi di tutti?’
“Tutto qui? – esclamò allegramente il buon Tanzan. – Francamente non so chi di noi due sia il più sporco. E’ da un pezzo che ho lasciato quella donna lungo la strada: tu, invece, ci stai ancora pensando!” (*)

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Potete trovare la versione integrale di questo racconto e di molti altri nel bel libro Racconti dei saggi del Giappone di Pascal Fauliot, edito da L’Ippocampo: http://www.ippocampoedizioni.it/letteratura-saggistica/139-racconti-dei-saggi-del-giappone.html

(*) pag. 65, Racconti dei saggi del Giappone, Pascal Fauliot, L’Ippocampo
Foto: Emiliano Alloco vedi le foto di Emiliano su Flickr
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