Quando mangiare è un atto d’amore…

A giro per Phnom Penh mi sono imbattuta in una serie di ristoranti gestiti da organizzazioni umanitarie. Questi esercizi commerciali servono ottimi pasti caldi raccogliendo così fondi per sovvenzionare diversi programmi umanitari all’interno del paese. Qui vi lavorano giovani che vengono sottratti alla vita di strada, imparano un mestiere e si guadagnano da vivere onestamente.
Ieri sera ho gustato una cena deliziosa al Romdeng (#74, Street 174 – Phnom Penh, Cambodia), un bel ristorante situato in una villa coloniale nei pressi del Central market. E’ possibile cenare all’aperto a bordo piscina. Sarete accolti e serviti ai tavoli da ex ragazzi di strada che qua lavorano insieme ai loro insegnanti. I piatti proposti sono quelli della tradizione rustica cambogiana, buona la scelta vegetariana. I più coraggiosi potranno ordinare le tarantole fritte o le formiche saltate con manzo e basilico. Per maggiori informazioni consultare il sito internet http://tree-alliance.org/our-restaurants/romdeng.php?mm=or&sm=rd

DSC02619
L’ingresso al Romdeng

Al momento di pagare, insieme al conto, vi saranno consegnati alcuni volantini che illustrano la storia del locale, il programma umanitario promosso e un piccolo opuscolo redatto da ChildSafe Movement dove sono riepilogate le accortezze da adottare per essere viaggiatori consapevoli e attenti. La Cambogia è tristemente nota per la piaga dello sfruttamento sessuale minorile ad opera di pedofili stranieri. Ecco le 7 regole alle quali i viaggiatori devono attenersi secondo ChildSafe:
1. I bambini non sono un’attrazione. Non visitate orfanotrofi, slum, scuole;
2. Fare volontariato con i bambini può sembrare una buona idea, ma se non siete esperti del settore non fatelo. Resterete nel paese il tempo di una vacanza, i bambini necessitano di un’assistenza continuativa e professionale;
3. I bambini pagano un prezzo alto per la generosità dei turisti. Non fate elemosina ai bambini che mendicano. Si rischia di alimentare l’accattonaggio;
4. Se vedete bambini in difficoltà, chiamate chi di dovere. No al fai da te (1288 National Police Hotline | +855 12 311 112 ChildSafe in Phnom Penh);
5. Gli abusi sessuali su minori sono un crimine perseguito dalla legge;
6. I bambini non devono lavorare. Se vedete bambini lavorare, denunciate il fatto;
7. Informatevi prima di partire: http://thinkchildsafe.org/

DMC_2706
L’ingresso al Sugar’n Spice Cafe

Oggi invece ho pranzato da Sugar’n Spice Cafe, un delizioso locale all’ultimo piano del centro visitatori dell’organizzazione Daughters (#65, Street 178 – Phnom Penh, Cambodia), una ONG che si batte per l’abolizione della tratta di essere umani (https://www.daughtersofcambodia.org/). Fate tappa qui dopo aver visitato il vicino Palazzo Reale o il tempio Wat Ounalom. Non ve ne pentirete! Il menù propone gustose zuppe, insalate, caffetteria e molto altro. Sarete serviti ai tavoli da ex prostitute cambogiane che grazie a Daughters sono riuscite a reinserirsi nella società.
Al piano terra sono in vendita oggetti vari di artigianato (abiti, oggettistica, borse) fatti a mano dalle ragazze.
DSC02633
Questi sono solo alcuni dei locali a Phnom Penh gestiti da ONG per racimolare fondi a sostegno di vari programmi sociali.
Vi invito a informarvi e a farvi tappa perché se cucinare per i nostri cari è un atto d’amore, anche consumare un pasto in uno di questi esercizi può essere un gesto di vicinanza e solidarietà verso il prossimo. Anche chi è in Cambogia solo di passaggio, per turismo, può lasciare dietro sé un’impronta positiva.

1 commento su “Quando mangiare è un atto d’amore…”

Lascia un commento