Un triste primato, il paese più bombardato al mondo

Il Laos vanta un triste primato, quello di essere il paese più bombardato al mondo, con una media di dieci tonnellate di ordigni bellici sganciati per chilometro quadrato. Per rendere meglio l’idea, questo minuscolo paese conta, senza orgoglio alcuno,  500 chili di bombe pro capite.
Tra il 1964 e il 1973, gli Stati Uniti condussero qui una delle più pesanti operazioni di bombardamento della storia. La ragione, contenere l’infezione comunista e distruggere il corridoio di Ho Chi Minh, la via che dal nord del Vietnam, passando per il Laos, riforniva i ribelli attivi nel sud del Vietnam. Questa guerra segretasconosciuta ai tempi all’opinione pubblica e mai autorizzata dal Congresso americano, ufficialmente non esisteva. Il paese più bombardato al mondo non è mai stato in guerra. Non male.
Il primo bombardamento americano ebbe luogo il 9 giugno 1964. In 9 anni, vennero portati a termine 580mila bombardamenti, in media uno ogni 8 minuti. Più di 2 milioni di tonnellate di bombe vennero sganciate in Laos. Le aree più colpite furono quelle nei pressi di Luang Prabang Xiengkouang nel nord del paese e le zone centro-meridionali attraversate dal corridoio di Ho Chi Minh. Le cluster bombs (le bombe a grappolo) furono una tragedia nella tragedia. Ogni bomba conteneva 670 ordigni, ciascuno all’incirca delle dimensioni di un’arancia. In volo, la bomba-contenitore si apriva rilasciando centinaia di bombies che esplodevano al contatto con il suolo.

Tra il 10 e il 30% degli ordigni, però, non detonava una volta a terra. La conseguenza drammatica di questo difetto di funzionamento si misura in circa 80 milioni di bombe attive, disseminate sul suolo laotiano e pronte ad esplodere all’improvviso quando un contadino ara la terra, una donna cucina la cena per la famiglia (il calore è uno dei fattori di attivazione) o un bambino gioca all’aperto. In gergo, questo è classificato come un effetto collaterale di un conflitto. Ancora oggi, in tempo di pace, in Laos si continua a morire di guerra.
Un’importante opera di bonifica viene incessantemente portata avanti  nel paese. Ogni giorno, 3mila uomini e donne lavorano attivamente allo sminamento del Laos. Gli incidenti si sono ridotti da 302 nel 2008 a 42 nel 2015. Cionostante si stima che nel 2020 le vittime degli ordigni inesplosi saranno 15mila.
Il COPE (Cooperative Orthotic and Prosthetic Enterprise) opera dal 1997 affinché le persone con disabilità fisiche e amputazioni possano avere accesso a cure di qualità personalizzate, a servizi di riabilitazione, a un’adeguata assistenza psicologica e all’uso di protesi.

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Il COPE nacque per volontà del Ministero della Sanità laotiano e un gruppo di organizzazioni non governative (POWER, World Vision, Cambodian School of Prosthetics and Orthotics). Ad oggi, opera attraverso 5 centri di riabilitazione e alcune cliniche mobili, per raggiungere i villaggi più sperduti, fornendo assistenza a mille persone all’anno. Dal 2008, il COPE ha aperto un centro visitatori che ha registrato lo scorso anno 17mila passaggi. Se vi trovate a Vientiane, è una tappa imperdibile del vostro tour. Ci arriverete facilmente con una bella pedalata per la città o con una corsa in tuk tuk. Recatevi qua e scoprite qualcosa in più sulla guerra, la disabilità e le attività di COPE. L’ingresso è gratuito, ovviamente qualunque donazione è molto bene accetta. In alternativa potete acquistare qualche oggetto di artigianato locale allo store (Fun and good Karma included come recita un cartello all’ingresso).

Visitate il sito di COPE: COPE Laos
Foto di Emiliano Allocco (Link a Flickr)

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