Se dovessi descrivere la giornata odierna usando un solo aggettivo sceglierei umida.
Incuranti delle previsioni del tempo e dei consigli della receptionist dell’albergo, abbiamo preso in affitto due biciclette e ci siamo lanciati nell’esplorazione dei dintorni di Hoi An.
Un cielo grigio, carico di pioggia, ci sovrasta. Pazienza! Chissà se mai torneremo, non possiamo lasciarci intimidire. Pedalare sotto la pioggia è romantico, soprattutto al cinema, comodamente seduti in sala. Nel mondo al di qua dello schermo, la poesia viene meno. Per fortuna ci vengono in soccorso le mantelline in vendita dagli ambulanti lungo la via. Per pochi spiccioli ne acquistiamo due con cappuccio, ampie maniche con elastico ai polsi, lunghe fino al ginocchio: rosa la mia, verde acido fosforescente quella di mio marito. E’ andata decisamente peggio a lui.
A 5 km da Hoi An, in direzione est, dopo un susseguirsi di risaie verdeggianti, si arriva al mare, oggi in burrasca, agitato, bianco di schiuma. Sfoga la sua potenza ed è di una bellezza struggente. In spiaggia, in una giornata come questa, ci siamo solo io e il marziano in mantellina verde. Tutta questa meraviglia è per noi.
Ci togliamo le scarpe e passeggiamo a piedi nudi nell’acqua. La pioggia ci concede una tregua. Mi distraggo un attimo e un’onda mi sorprende, travolgendomi fino alla vita. Nulla da fare, oggi va così.
Dopo un veloce pranzo a base di cao lau, ci lanciamo alla scoperta della periferia a ovest di Hoi An. Pedaliamo fino a raggiungere il piccolo villaggio d Thanh Ha, rinomato per la sua lunga tradizione di produzione della ceramica. Decidiamo di tornare in città, la pioggia è battente ora. Troviamo rifugio in una sala da tè.
Dopo un’ora il cielo sembra aprirsi e la pioggia scomparire. Ci avventuriamo verso sud. Pedaliamo senza meta riempendoci gli occhi di paesaggi, risaie, minuscoli villaggi. Le strade sono piccole, spesso sterrate, le case sono povere, gli animali girano liberi per le vie, le immondizie sono abbandonate qua e là disordinatamente. Non deve essere zona turistica perché tutti ci guardano con curiosità e i bambini, divertiti, ci corrono incontro urlando “Hello!”.
Si fa buio, è ora di tornare. Abbiamo promesso di restituire le bici per le 19.
(Ph Emiliano Allocco)
