P.S. Ho sposato una capra. Questo almeno secondo l’oroscopo cinese. Qualche avvisaglia l’avevo avuta anche qua in Occidente. Ma adesso posso vantare prove inconfutabili!
Le considerazioni finali in coda a questo articolo erano così affascinanti che non ho proprio potuto relegarle alle ultime righe. Ho dovuto, ahimè, saltare alle conclusioni dal principio. Perciò questo sarà uno scritto fantasioso che comincia dal finale, che continua cercando il capo del discorso e oscilla per tutto il tempo tra storia e leggenda, prediligendo la seconda. Inauguriamo quindi il primo articolo fantasiosamente disordinato del blog.
Oggi, sabato 28 gennaio 2017, entriamo ufficialmente nell’anno del Gallo di Fuoco. La Festa di Primavera o capodanno lunare, meglio noto in Occidente come capodanno cinese, è forse la festività tradizionale più sentita in Oriente. Dà avvio al nuovo anno secondo il tradizionale calendario lunisolare cinese. Il capodanno lunare viene celebrato in molti altri paesi nell’Estremo Oriente (Corea, Mongolia, Nepal, Bhutan, Vietnam dove prende il nome di Tết Nguyên Ðán) e dalle comunità cinesi sparse ovunque nel mondo. I vietnamiti si preparavano al Tết già un mese fa al tempo del nostro viaggio: molte persone incontrate a giro ci raccontavano cosa avrebbero fatto durante il Tết, qualcuno ci diceva di aver acquistato il biglietto del treno per tornare a casa mesi prima per evitare il rialzo dei prezzi e scongiurare l’overbooking, qualche decorazione era già in vendita sui banchi dei mercati. Che meraviglia!
I mesi, secondo il calendario lunisolare, iniziano in concomitanza del novilunio. Il nuovo anno coincide con la seconda luna nuova dopo il solstizio d’inverno. Può quindi cadere tra il 21 gennaio e il 19 febbraio del calendario gregoriano. Le festività si prolungano per quindici giorni e si concludono con la tradizionale Festa delle Lanterne. Durante questo periodo in molti fanno ritorno a casa e visitano i parenti. I trasporti sono congestionati e i biglietti dei mezzi di trasporto arrivano a quadruplicare il loro costo.
L’origine della Festa di Primavera risale ai tempi antichi quando, secondo la leggenda, viveva in Cina un mostro noto con il nome di Niam che usciva dalla sua tana una volta all’anno per cibarsi di esseri umani. Gli uomini scoprirono che Niam era terrorizzato dai rumori forti e dal colore rosso. Una volta ogni 12 mesi, in concomitanza con l’uscita di Niam dal letargo, presero a cantare, festeggiare, strepitare, danzare, sparare fuochi d’artificio in cielo e ad addobbare i villaggi con decorazioni di colore rosso.
Il calendario lunisolare cinese è il più longevo registro cronologico nella storia e parte nel 2637 a.C. quando venne introdotto il primo ciclo zodiacale. Un ciclo completo dura 60 anni ed è composto da 5 cicli semplici di 12 anni ciascuno. I 5 cicli fanno riferimento agli elementi che in Oriente sono appunto 5 e non 4: Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua. Ad ogni anno di un ciclo è attribuito un animale. Un altro ciclo su cui si basa l’astrologia cinese è di due anni: il primo Yin, il secondo Yang. Gli anni corrispondenti a Topo, Tigre, Drago, Cavallo, Scimmia e Cane sono anni yin. Gli anni corrispondenti a Bue, Coniglio, Serpente, Capra, Gallo e Maiale sono anni yang.
Esistono diverse leggende che narrano l’origine dello zodiaco. La più nota è probabilmente quella che vede come protagonista il Buddha il quale, presagendo che il suo tempo sulla terra stava volgendo al termine, decise di chiamare intorno a sé tutti gli animali. Se ne presentarono soltanto 12. Per premiarli della loro fedeltà, il Buddha decide di chiamare ogni anno del ciclo lunare con il nome dei 12 animali accorsi al suo capezzale. Il topo, furbo e lesto, giunse per primo. Il diligente bue arrivò secondo, seguito dall’intrepida tigre e dal pacifico coniglio. Il forte drago e l’agile serpente arrivarono rispettivamente quinto e sesto. Il cavallo, fiero e atletico, fu settimo. L’elegante capra ottava. Subito dopo giunse l’astuta scimmia, precedendo di poco il coloratissimo gallo. Il cane, noto per la sua fedeltà agli uomini, fu l’undicesimo e arrivò prima del fortunato maiale che fece appena in tempo a salutare il Buddha. La leggenda offre anche una spiegazione del perché il topo riuscì a battere il grande e onesto bue. Affaticato dal viaggio, il topo fece ricorso alla sua astuzia. Lungo la via vide il bue che a sua volta si recava nel luogo convenuto per omaggiare il Buddha. Si arrampicò sul dorso del bue evitando di percorrere la strada. Appena giunti alla meta, lesto saltò giù dal dorso del bue e per primo salutò il Buddha.
C’è un’altra leggenda che racconta l’origine dei 12 segni. Secondo questa storia antica l’Imperatore di Giada, sovrano del Cielo e della Terra, decise di visitare la Terra personalmente. Si stupì nell’ammirare le creature terrestri e decise di prenderne dodici e di portarle in Cielo per farle ammirare alle altre divinità. Portò con sé un topo, un bue, una tigre, un coniglio, un drago, un serpente, un cavallo, una capra, una scimmia, un gallo, un cane e un maiale e decise di attribuire ad ognuno di essi un anno del calendario. Questa leggenda prova a spiegare anche la millenaria inimicizia tra gatti e topi. La favola antica narra di un gatto, il più bello tra gli animali, che chiese all’amico topo di informarlo del giorno in cui l’Imperatore di Giada sarebbe sceso in Terra. Ma il topo, geloso della bellezza del gatto, fece finta di nulla. Il gatto non si presentò quindi al cospetto dell’Imperatore di Giada e quando scoprì cosa era successo, si arrabbiò furiosamente con il topo. Da allora l’amicizia si ruppe e il gatto insegue il topo per punirlo.
Da queste storie ha origine lo zodiaco cinese e i suoi 12 segni. L’animale che domina l’anno in cui si è nati esercita una profonda influenza sul proprio carattere, sul proprio destino e quindi sulla proprio vita. In base poi al mese, al giorno e all’ora di nascita si identificano il segno interno, il segno vero e quello segreto.
Cosa ci porterà quest’anno appena incominciato e dedicato al Gallo di Fuoco? Ho letto oroscopi di ogni sorta e genere nei giorni scorsi. Non ho conoscenze sufficienti per districarmi in questo mondo di previsioni e presagi. Ripenso al Vietnam, alle persone che abbiamo incontrato e ai loro racconti su come avrebbero trascorso il Tết. Ripenso al 2010 e a quando mi trovavo a Lanzhou in Cina durante la Festa delle Lanterne, ai fuochi d’artificio sul Fiume Giallo, ai canti, ai festeggiamenti per le strade e al cibo delle grandi occasioni. Ho solo due certezze in questo momento: vorrei essere in Oriente a festeggiare (e prima o poi riuscirò a tornare) e… ho sposato una capra!
Mi piace:
Mi piace Caricamento...