Benvenuto autunno con le tue sfumature e i colori caldi, i tuoi sapori avvolgenti, il tempo che sembra rallentare, le tisane fumanti, le coperte spesse e le giornate uggiose. La zuppa sul fuoco e le castagne da arrostire. Le passeggiate nei boschi, le pigne da raccogliere perché presto arriva Natale e le sagre di paese. La pioggia, gli abbracci lunghi, la malinconia dolce delle sere che arrivano prima. Il miracolo del sole che sorge a rischiarare un nuovo giorno. Il grigio del cielo, la foschia del primo mattino. I giochi di prestigio della nebbia. La terra nuda, le vigne vendemmiate, i campi saccheggiati. Sorprendersi a rallegrarsi per una giornata di sole inattesa. Le serate pigre, i film da guardare e i libri da leggere.
Era estate ieri o mille giorni fa? Non saprei.
Caro autunno, abbiamo molto da fare. Benvenuto davvero!
Dopo la nebbia
Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle.
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore
del cielo. (G. Ungaretti)
Oggi è il 25 dicembre, per noi un Natale decisamente inconsueto. Siamo a Can Tho. La sveglia suona alle 4, alle 5 con lo zaino in spalle ci dirigiamo, assonnati e curiosi, verso il luogo da dove partono le imbarcazioni che solcano il Mekong. Mentre camminiamo penso ai miei genitori, tra poche ore si sveglieranno e comincerà la cerimonia del Natale, un rito che si ripete sempre uguale da quando ero una bambina. Sento un brivido di nostalgia e il senso di colpa per aver scelto di sottrarmi a questa tradizione. Poi la notte mi accarezza i capelli ancora umidi di doccia e spazza via ogni malinconia.
Siamo arrivati, siamo nel mezzo del caos vietnamita. I barcaioli, per lo più donne, cercano di accaparrarsi i turisti. In un attimo abbiamo preso accordi con una donna dal sorriso gioviale e dalla risata fragorosa. Cerimoniosamente ci fa accomodare su una piccola barca in legno, per l’occasione ricopre l’asse che funge da seduta per i passeggeri con un cuscino scolorito dall’usura. Ci regala una pagnotta di pane e un casco di banane. Il volto le si apre in un sorriso e ci sussurra: “Breakfast”. Parte la nostra esplorazione del delta del Mekong. In silenzio vediamo albeggiare. Mi godo la tranquillità del mattino, la pace che aleggia nell’aria quando i più ancora dormono. L’alba di un nuovo giorno, una promessa sussurrata alle orecchie dell’umanità, la quiete prima del tran tran della quotidianità.
Quando i colori della notte cedono il posto a quelli del giorno, la barca riprende a solcare dolcemente il Mekong e in un baleno ci ritroviamo ai mercati galleggianti.
Numerose barche, ammainate lungo il fiume, come moderni pirati, battono bandiera di mercanzie pronte per essere vendute: uova, ortaggi, zenzero, ananas, cocomeri, mango, frutti esotici, cibi cucinati sul momento e vestiti. Una meraviglia di colori, odori, sapori. Una brulicante umanità operosa in mezzo al Mekong. La nostra capitana vede il nostro entusiasmo e, compiaciuta, ci elenca in inglese i nomi dei frutti in vendita. Premurosa, acquista per noi frutti che consumeremo durante il resto della giornata. Un giorno speso ad esplorare il delta del Mekong, un giorno che ricorderò.
(ph Emiliano Allocco)
In esplorazione ai mercati galleggianti sul delta del MekongL’alba di un nuovo giorno
Una foto che racconta un momento di relax, la pausa dopo il pranzo del giorno di Natale. Un’amaca lungo il delta del fiume Mekong, aria calda, ottimi noodles per pranzo. Decisamente un Natale esotico per chi è abituato al freddo e alla neve. Natale al caldo, una buona abitudine da ripetere, of course.
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